Legno: il materiale da costruzione tecnologicamente più avanzato che esista?
di SIMONA TRERE il 6
FEBBRAIO 2013
Forse l’architetto Michael
Green ha trovato l’ispirazione nel suo cognome, quando ha deciso
di realizzare ungrattacielo eco sostenibile di trenta piani nel centro di
Vancouver. La particolarità dell’edificio è quella di avere una struttura
interamente di legno, che, stando a quanto afferma Green, “è il
materiale più tecnologicamente avanzato con cui si possa costruire“.
Secondo Green gli architetti sono
ancora fermi a materiali ormai superati, come il cemento e l’acciaio:
materiali artificiali che non sono neanche lontanamente “buoni” come quelli che
Madre Natura ha fatto. Green, infatti, si domanda perché l’inserimento di
pannelli solari sul tetto di un edificio di cemento o acciaio è considerato
ecologico, quando l’edificio è realizzato con materiali che non lo sono. “La
terra cresce il nostro cibo, la terra può crescere le nostre case” afferma
Green, sostenendo che si tratta di un cambiamento etico attraverso il quale
dobbiamo passare.
Sempre secondo Green, la cultura del calcestruzzo ha
raggiunto il picco con Le Corbusier nel 1929 e quella dell’acciaio con Mies
Van Der Rohe nel 1950, ma ora è arrivato il momento del legno.
Il legno inizia infatti ad
affermarsi fra i principali materiali dell’architettura contemporanea (gradualmente
sempre più attenta all’ambiente e alla ricerca di soluzioni eco sostenibili).
Approvato in Italia dalle Norme Tecniche per le Costruzioni soltanto nel
2008, il legno ha le caratteristiche per rientrare fra i materiali più
utilizzati nelle costruzioni del futuro, come ad esempio la riciclabilità,
l’antisismicità e una bassa dispersione termica.
E’ importante però sottolineare che,
per seguire le regole dell’eco sostenibilità, tutto il legno deve provenire da
foreste gestite nel pieno rispetto di criteri etici
ed ambientali, attraverso processi di
disboscamento regolati.
Il cemento è però ancora al top fra
i materiali, pur essendo decisamente poco ecologico: per ogni dieci chili di
cemento si producono infatti da sei a nove chili di anidride carbonica. Se
siamo di fronte ad un cambiamento, di certo ci vorrà un po’ di tempo per
vederlo maturare appieno
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